Spero di avere altre occasioni e di poter partecipare, mi piacerebbe confrontarmi con te sul problema di linguaggio di Francesco (il bambino con sdd ), non parla ancora tranne poche parole (mamma babbo pappa tata ciao nonna ed altre comprensibili solo a chi lo conosce), ha una voce chiara e brillate, ha impostati piuttosto bene tutti i fonemi, riesce a pronunciare tutte le sillabe. Se gli viene chiesto di ripetere una parola o di nominare un oggetto ripete solo l'ultima sillaba. Se deve ripetere un parola più lunga, riesce a farlo purche sia divisa in sillabe però quando deve unire due sillabe, specie se diverse fra loro, non riesce a farlo e addirittura quando prova ad unirle queste escono diverse da come le pronuncia quando le dice separatamente es: Pa-lla diventa Pilla oppure Ca-ne diventa Chine...
Ti è mai capitato di seguire qualche bambino che presentava la stessa difficoltà di Francesco? Se trovi un pò di tempo per rispondermi te ne sarei grata, ovviamente senza alcuna fretta, intanto approfitto per farti tantissimi auguri di buone feste!!!
Ciao Loredana del forum pianeta down
ciao Loredana,
i ritardi di linguaggio vengono di solito trattati dopo i tre anni, come se i bambini non possano essere trattati sui prerequisiti del lingaggio stesso. questo ovviamente non è assolutamente vero, ANZI. il linguaggio è una delle fuzioni corticali superiori insieme a memoria, percezione, attenzione, movimento, capacità di risolvere problemi e via dicendo.
il fatto che "non dica" è solo l'aspetto fenomenico di quelli che sono i problemi, e trattare solo questo aspetto (cioè fare esercizi diciamo sulla fonemica) è riduttivo e poco qualitativo.
il bambino con ogni probabilità ha problemi sui prerequisiti del linguaggio, ed in particolare sul sistema visivo. ovviamente bisognerebbe valutarlo nello specifico per vedere quali componenti nel dettaglio, ma nei bambini down ci sono comunque deficit di esplorazione visiva (quindi fissazione, inseguimento, alternanza, indicazione, frammentazione dei movimenti oculari da quelli del capo, identificazione visiva - concetto di uguale, ecc.) oltre che problemi di sguardo condiviso (guardare dove guarda l'adulto mettendosi sul prolungamento del suo sguardo). questi sono alcuni dei prerequisiti del linguaggio, se mancano il linguaggio è ovviamente carente.
sul piano della produzione, devi considerare che nella quasi totalità dei casi non è quello il problema. il fatto che "non produca" è diretta conseguenza di probemi di comprensione del linguaggio: con ogni probabilità il bambino ha deficit di comprensione (bisogna vedere poi nello specifico, quali) e dovrebbe fare esercizi in situazione comunicativa, sia in produzione che (aggiungerei soprattutto) in decodifica. la situazione comunicativa è quella situazione terapeutica in cui il bambino deve essere messo nella condizione di DOVER COMUNICARE qualcosa all'adulto. questo ovviamente non significa semplicemente domandare oppure chiedere di ripetere ma mettere il bambino nella condizione di organizzarsi autonomamente.
per farti capire ti posto un video proprio di Flavio: il bambino qui aveva circa tre anni (forse qualcosa in meno), e parlava anche lui solo per singole parole. questo esercizio è una trasformazione visivo-linguistica. di solito viene utilizzato uno schermo tra il terapista ed il bambino, per impedire all'uno di vedere cosa fa/cosa vede l'altro. qui non è possibile perchè non c'è spazio, quindi mi giro io ed il bambino mi deve chiamare. l'esercizio era stato fatto perchè il bambino non utilizzava le forme verbali, quindi il materiale sono delle fotografie dove il soggetto è lo stesso e la variabile è solo ed esclusivamente il verbo. il bambino si organizza per comunicare qualcosa di sconosciuto alla terapista, "tirando fuori" elementi nuovi.
il bambino era in trattamento con me già da diversi mesi in cui erano stati fatti esercizi sul sistema visivo, sul riconoscimento dell'uguale, sulla coerenza del sì e del no, eccetera eccetera, altrimenti questo esercizio nello specifico non sarebbe potuto essere possibile.